Anno 2003
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PSICOSI e CREATIVITA’

I temi della pazienza e della speranza, della sapienza e della capacità ermeneutica da parte del terapeuta fanno da denominatore comune ai contributi del Convegno “Le storie che curano:psicosi e creatività” tenuto a Catania nel maggio 2002.
“Il terapeuta (…) deve avere la pazienza di aspettare che il tempo e lo spazio arrivino a contenere i comportamenti e le immagini patologizzanti che si presentano nei suoi incontri”, scrive F.Testa; e di pazienza parla anche L.Perez riferendosi al racconto dei sette dormienti di Efeso tratto da una sura del Corano. La speranza per nuove soluzioni può diventare terapeutica anche nel caso di pazienti psicotici, ci ricorda D. La Barbera.
“La Sapienza”, scrive il R. Ortoleva, facendo riferimento al simbolo del sale, “è una metafora di trasformazione ben presente al terapeuta”; e C.Stroppa invita a “vedere dentro, scorgere i miti di fondo che sorreggono l’esistenza”.
R.Mercurio si interroga su come avvicinarsi all’intenso stato di creatività della psiche oggettiva senza perdere la capacità di riflettere su ciò che succede, di dialogarci e interagirci. il ‘filo rosso’ comune a tutti gli interventi è comunque la riaffermazione della necessità di uno spazio creativo nel lavoro con i pazienti (E.V.Trapanese). diventa creativo anche il “poter immaginare una mente oltre il silenzio autistico” (M.Di Renzo). P.Ancona precisa però che creatività “non significa instillire il furore creativo nella persona sofferente” e, citando Jung, egli ci ricorda che: “La vera creatività non è una scelta estetica, ma una scelta etica”.

 

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